Il 20.1.2021 il Parlamento Europeo, in seduta plenaria, ha approvato una risoluzione relativa alla futura revisione degli orientamenti riguardanti la rete TEN-T.
Nel dettaglio, il testo della risoluzione approfondisce quattro temi principali:
- le prospettive future della rete transeuropea, sottolineando l’improrogabilità del termine del 2030 per il completamento dei corridoi multimodali della rete centrale che coprono i principali flussi di passeggeri e merci, nonché l’urgenza di sopperire a strozzature e a collegamenti mancanti. Inoltre, dal momento che la revisione del Regolamento TEN-T dovrebbe agevolare i collegamenti transfrontalieri rafforzando l’interoperabilità e l’integrazione multimodale delle infrastrutture, gli Stati membri dovrebbero allineare i piani/programmi nazionali di trasporto agli obiettivi della rete e scongiurare indebiti ritardi;
- le modalità di finanziamento, esprimendo disapprovazione sia rispetto alla decisione del Consiglio europeo di ridurre il budget di programmi fondamentali, quali il Connecting Europe Facility ed InvestEU, sia rispetto alla mancanza del completamento della TEN-T tra le priorità del quadro finanziario pluriennale, sebbene le risorse di Next Generation EU rappresentino un’occasione irripetibile;
- le modalità di trasporto, indicando il miglioramento delle infrastrutture stradali, la diffusione di combustibili alternativi, di punti di ricarica elettrica e di rifornimento a idrogeno e la sicurezza stradale. Alla luce del ruolo cruciale del trasporto su rotaia nella decarbonizzazione, inoltre, risulta prioritario attuare il quarto pacchetto ferroviario e richiedere la collaborazione transfrontaliera ai gestori delle infrastrutture;
- l’orientamento strategico, evidenziando la necessità di conservare i collegamenti TEN-T con il Regno Unito, garantendo a quest’ultimo la possibilità di partecipare agli investimenti, e di salvaguardare la realizzazione dei progetti concordati. A tal fine, dunque, è indispensabile monitorare l’impatto della Brexit sulla connettività ed in particolare sulle regioni frontaliere.
Fonte
Sito web Parlamento Europeo
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