Scattano anche in Italia le multe per chi effettua il riposo lungo in cabina
La circolare del ministero dell’Interno (Dipartimento di pubblica sicurezza) firmata lo scorso 30 aprile d’intesa con la Direzione Generale per il Trasporto stradale del Ministero delle Infrastrutture, applica una sanzione nel caso in cui sia accertato il godimento a bordo del veicolo del riposo settimanale di 45 ore. La sanzione va da un minimo di 425 euro a un massimo di 1.701 euro, insieme al ritiro dei documenti di guida con l’intimazione a non riprendere il viaggio fino al completamento del riposo lungo nella modalità corretta.
In altri paesi europei esiste la possibilità di sanzionare anche senza flagranza di reato: ciò è possibile grazie al tachigrafo, giudicato come sufficiente strumento di prova (Regno Unito). Invece in Italia, al momento, la sanzione può essere accertata esclusivamente nel momento in cui la si commette e comporta. Il dibattito prosegue anche sulla possibilità di realizzare nuove aree di sosta in cui gli autisti possano effettuare legalmente il riposo settimanale lungo.
Di seguito le sanzioni previste da altri paesi europei:
In Francia non si punisce il conducente, ma soltanto il datore di lavoro con una multa di 750 euro per la prima infrazione, che sale a 30 mila (più un anno di reclusione) in caso di recidiva.
In Belgio la sanzione è di 1.800 euro e nei Paesi Bassi di 1.500 euro, in entrambi i casi a carico dei conducenti.
In Germania la sanzione è di 60 euro per il conducente e 180 euro per l’azienda per ogni ora di riposo non fruita regolarmente. Nel Regno Unito la multa è di 300 sterline (340 euro), ma solo se il riposo in cabina è effettuato al di fuori delle aree ufficiali o autostradali.
In Spagna la sanzione inizierà a essere applicata soltanto dalla prossima estate.