Il 1.2.2023 la Commissione Europea ha presentato il piano industriale del Green Deal, per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica. Il piano mira a fornire un ambiente più favorevole per il potenziamento della capacità produttiva dell’UE per le tecnologie e i prodotti net-zero necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa. Il piano si basa sui punti di forza del mercato unico dell’UE, integrando gli sforzi in corso nell’ambito del Green Deal europeo e del REPowerEU, ed è costituito da quattro pilastri: un ambiente normativo semplificato, l’accelerazione dell’accesso ai finanziamenti, il miglioramento delle competenze e commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti. Le aziende di tecnologia pulita potrebbero essere in linea per regole più semplici e permessi accelerati per costruire impianti di produzione in Europa. L’esecutivo dell’UE ha affermato che produrrà un “Net-Zero Industry Act” che offrirà permessi più rapidi ai produttori di tecnologie fondamentali per i suoi obiettivi climatici. Ciò potrebbe includere la cattura e lo stoccaggio del carbonio, l’energia rinnovabile, gli impianti di produzione di idrogeno rinnovabile e le batterie. L’UE stabilirà inoltre obiettivi per espandere tecnologie specifiche entro il 2030 e stabilire criteri per identificare progetti strategici di tecnologia pulita. La Commissione propone di allentare le norme sugli aiuti di Stato fino alla fine del 2025 per consentire ai 27 governi del blocco di contribuire con gli investimenti nelle energie rinnovabili o la nella decarbonizzazione dell’industria. Riconoscendo che non tutti i paesi dell’UE saranno in grado di offrire sovvenzioni nella stessa misura della Francia o della Germania, per preservare la parità di condizioni del mercato interno, il piano prevede di consentire a determinati paesi di attingere ai fondi UE esistenti. Il pool principale sarebbe costituito dai 225 miliardi di euro di prestiti e dai 20 miliardi di euro di sovvenzioni rimanenti dal fondo di ripresa post-pandemia di 800 miliardi di euro dell’UE.
Fonte
Sito web Commissione UE
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