Il post-Brexit ha generato nel Regno Unito non poche conseguenze negative, tra queste, in particolare, l’allungamento dei tempi della logistica con numerosi disagi per tutti gli operatori. Molte le polemiche per le lunghe code di camion e pullman che si sono formate nel fine settimana all’imbarco dei traghetti a Dover causate anche dai controlli doganali introdotti dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Ora Londra ha annunciato che sta lavorando ad un piano per semplificare i controlli doganali e ridurre, dunque, la burocrazia sulle merci in entrata o in uscita dall’UE. Il Border Target Operating Model, così si chiama l’iniziativa del governo conservatore di Rishi Sunak attualmente in forma di bozza, mira a “ridurre al minimo gli oneri per importatori o esportatori e mantenere la sicurezza delle frontiere restando allineati agli standard internazionali”, spiega una nota di Downing Street.
Il nuovo sistema di controlli si basa su un approccio di valutazione del rischio: animali vivi, prodotti di origine animale, sementi e piante saranno classificati in categorie che presentano un rischio alto, moderato o basso, con controlli adattati anche in base al Paese di origine. Si punta poi a snellire e velocizzare tutta la burocrazia relativa ai certificati per le merci che passano la dogana.
Adesso ci sarà un periodo di consultazione di sei settimane con i settori interessati dal nuovo “approccio”, in particolare le imprese, per arrivare a una versione finale del piano che verrà progressivamente introdotto a partire dal prossimo ottobre. Per questa riforma è stato stanziato più di un miliardo di sterline, soprattutto per migliorare i livelli di tecnologia delle dogane.
Fonte
Sito web Trasporti-Italia
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