“La lettera di un dipendente di critica all’amministratore non è diffamatoria se è pertinente al tema in discussione e proporzionata al fatto narrato anche se contiene espressioni aspre, forti e sferzanti.
Ai fini della configurabilità del reato di diffamazione, si deve tener conto del complessivo contesto dialettico in cui si realizza la condotta e verificare se i toni utilizzati dall’agente, se pur aspri, forti e sferzanti non siano meramente gratuiti e immotivatamente aggressivi dell’altrui reputazione, ma siano invece pertinenti al tema in discussione e proporzionati al fatto narrato ed al concetto da esprimere”. Cassazione penale sez. V, 20/06/2023, (ud. 20/06/2023, dep. 20/07/2023), n.31729
Reati: art. 167 Dlgs. 196/03.
Condotta illecita: Tizio in qualità di dipendete inviava una lettera di contestazione dai toni aspri ai propri superiori.
E’ interessante segnalare quanto chiarito dalla Suprema Corte ha escluso l’ipotesi di diffamazione per la lettera inviata da un dipendente all’amministratore, al presidente e al vicepresidente dell’azienda per evidenziare le inefficienze e la mala gestio dell’amministratore stesso; a detta della Corte la lettera non pare aver superato i limiti dal momento che le espressioni utilizzate, se pur fortemente critiche nei confronti della persona offesa, non sono scurrili né gratuitamente offensive; esse piuttosto, appaiono tese a criticare la gestione di quest’ultimo nell’impresa evidenziando quelle che, a parere dell’imputato, erano delle marcate inadempienze o inefficienze nella gestione del distributore concesso in locazione.
Di seguito il contenuto della missiva in oggetto: “la direzione da lei condotta ci conferma, purtroppo, ancora una volta la piena incompetenza a svolgere l’attività di gestione di un impianto carburanti in Italia….. purtroppo Lei e il Suo staff, con incoscienza, avere continuato imperterriti a sottovalutare i più elementari adempimenti….A partire dalla Sua conduzione della Direzione (Omissis) in Italia il nostro impianto, a voi concesso temporaneamente con fitto di azienda, ha subito una costante, ingente perdita di erogato (oltra al calo dei consumi a livello nazionale) a mio avviso determinato da una incompetenza che ha a volte rasentato l’autolesionismo“.
ALIS invierà periodicamente alcuni approfondimenti tematici su questioni legate al diritto penale. Per maggiori informazioni, rivolgersi allo staff ALIS.