Guidata da Guido Grimaldi, l’Associazione Logistica per l’Intermodalità Sostenibile ha unito già 400 aziende. Ecco cosa si propone.
Se l’associazionismo tradizionale è in crisi, c’è un associazionismo “di scopo” che cresce: è il caso dell’Alis, l’Associazione Logistica per l’Intermodalità Sostenibile, che – nata 4 mesi fa e presentatasi ufficialmente al mercato pochi giorni fa alla manifestazione fieristica Transpotec 2017 di Verona – ha deciso di concentrarsi, appunto, su uno scopo, ma di prima grandezza: fare tutto quanto sia possibile ad un’associazione di imprese private per ridare efficienza e trasparenza ad un settore, appunto la logistica, che incide per un 14% sul Prodotto interno lordo e su quello portuale per un 2,6%, mentre l’indotto è rappresentato da 160.000 imprese per un milione di addetti.
In questi primi quattro mesi di vita, e con la pura forza delle relazioni, all’Alis hanno già aderito 400 aziende, “per un totale di oltre 110.000 unità di forza lavoro e un parco veicolare di circa 70.000 mezzi”, racconta Guido Grimaldi, della famiglia armatoriale napoletana, che presiede Alis: “Si tratta di un risultato importante, che testimonia il valore di un progetto in cui crediamo fermamente e che intende promuovere un rilancio serio e condiviso del settore”.
Un passo avanti di grande rilievo è stata ultimamente l’adesione all’Alis del Consorzio ZAI – Interporto Quadrante Europa di Verona, che con oltre 2.500.000 metri quadrati l’interporto di Verona rappresenta un punto di incontro ideale per il trasporto merci stradale e ferroviario, perché intercetta in particolare i traffici merci provenienti o diretti al centro-nord Europa attraverso il Brennero, da e per la Francia, la Spagna e i Paesi dell’Est europeo”.
Gli obiettivi primari di Alis sono quelli della internazionalizzazione, la continuità territoriale con le grandi isole, il riscatto del Mezzogiorno d’Italia e la riduzione delle emissioni di CO2
Sul primo fronte, l’Associazione ha aderito al Protocollo di intesa del Centro Servizi per il Mare di Bruxelles, al fine di fornire assistenza sull’Euro progettazione degli associati e di agevolare il dialogo con le istituzioni europee. “Ci faremo presto capofila di progetti europei nel settore dei trasporti intermodali”, spiega il direttore generale di Alis Marcello Di Caterina: “Lo abbiamo annunciato al Parlamento Europeo lo scorso 8 febbraio e nell’occasione abbiamo presentato alle istituzioni comunitarie le nostre attività programmatiche”.
Primi passi concreti anche sui temi del rilancio del Mezzogiorno, della continuità territoriale con le grandi isole e della difesa dell’ambiente: “Siamo convinti che agire nel più ampio e possibile rispetto dell’ecosistema non sia un’utopia”, ha dichiarato Marcello Di Caterina: “Un esempio su tutti: la misura di legge volta al rimborso delle accise sul gasolio consumato è una questione fondamentale dal punto di vista ambientale”.
Sul fronte istituzionale, l’idea è quella di istituire una vera e propria “etichetta dell’intermodalità” per le imprese che si dimostrano virtuose nell’utilizzo del trasporto combinato. A quelle imprese che riusciranno ad avere questa etichetta, secondo la proposta, si riconoscerà un trattamento premiale nel momento della definizione dei criteri per la fissazione di tariffe, dei canoni e dei pedaggi.
Per proseguire nella campagna di adesioni, infine, Alis, attraverso la propria società di servizi A.L.I.S. Service, si è attrezzata per offrire cui consulenza legale, fiscale, finanziaria e logistica, pedaggi autostradali con massimo sconto ministeriale, carte carburanti e carte servizi e rimborso IVA in 30 paesi.
Panorama, 5 marzo 2017
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